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Cotolette impanate fritte

Oggi vi spieghiamo come cucinare delle ottime cotolette impanate fritte, un piatto evergreen gradito dai grandi e, soprattutto, dai bambini.
Solitamente si utilizzano fettine di petto di pollo, però, se le volete particolari, vanno a genio anche fettine di tacchino, maiale o, come faremo noi qui, vitello.
La ricetta che vi proponiamo è semplice, composta da pochi ingredienti e di facile realizzazione.

Volete portare in tavola un secondo piatto sfizioso e fare bella figura in pranzi o cene con amici e parenti? Bene, seguiteci passo passo così da non commettere errori: la cotoletta è un arte, facciamola ad hòc!
Iniziamo!

Ingredienti per le cotolette impanate fritte

Procedimento per le cotolette impanate fritte

Per iniziare, rompete le uova e sbattetele con una forchetta, aggiungendo, eventualmente se vi aggrada, del pepe nero per far profumare di più il composto.

In un contenitore, preparate l’impanatura: inserite il pangrattato, il formaggio grattugiato e il prezzemolo per conferirle un sapore particolare e mescolate tutti gli ingredienti.

Immergete ciascuna fettina nell’uovo sbattuto e poi passatela nel pangrattato condito.

Immergete ciascuna fettina nell’uovo sbattuto e poi passatela nel pangrattato condito.

Nel frattempo potete far riscaldare l’olio in una padella ed aspettate che esso raggiunga la giusta temperatura per iniziare a friggere le cotolette impanate.

Quando impanate la carne, fate una leggera pressione con le mani su ambo i lati della stessa per far sì che l’impanatura risulti omogenea. Se desiderate ottenere una crosta più consistente e croccante è consigliabile ripetere la stessa operazione una seconda volta. Se invece gradite una impanatura sottile limitatevi a scrollare il pangrattato in eccesso dalla fettina.

Quando impanate la carne, fate una leggera pressione con le mani su ambo i lati della stessa per far sì che l’impanatura risulti omogenea. Se desiderate ottenere una crosta più consistente e croccante è consigliabile ripetere la stessa operazione una seconda volta. Se invece gradite una impanatura sottile limitatevi a scrollare il pangrattato in eccesso dalla fettina.

Friggete ciascuna cotoletta a fiamma moderata per 3-4 minuti a lato.
Quando saranno ben cotte e dorate, scolatele adagiandole su una carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. Salate ciascuna cotoletta prima di servirla a tavola.
Servitele su un piatto guarnito con una fetta di limone. Se volete potete anche aggiungere un contorno a piacere. 

Consigli

  • Le cotolette si abbinano perfettamente, ad esempio, con le patatine fritte o al forno; con un’insalata verde o un’insalata di patate con la cipollina fresca ma anche con altre verdure o ortaggi.
  • Quando acquistate in macelleria le fettine con cui poi fare le cotolette, preferite dei tagli teneri e con poco grasso per una migliore cottura.
  • Prima di immergerle nell’uovo sbattuto, stendete le fettine fra due fogli di carta forno, praticate dei piccoli taglietti sui bordi per evitare che si arriccino durante la cottura e appiattitele leggermente con un batticarne per renderle più sottili.
  • Prima di sbattere l’uovo, potete aggiungere un cucchiaio di latte per rendere le fettine più morbide.
  • E’ consigliabile, prima di friggerle, lasciare riposare le cotolette impanate per 15-20 minuti.
  • Il segreto per una buona impanatura è quello di non aggiungere il sale sia nel pangrattato sia nell’uovo ma solo prima di servire le cotolette a tavola, altrimenti l’impanatura potrebbe deteriorarsi durante la cottura.
  • Se si è a dieta e non si vuole rinunciare a questo piatto, la cottura può essere fatta anche al forno con gli stessi ingredienti. Bisogna solo impanare le cotolette, disporle su una teglia coperta da carta forno, aggiungere un filo d’olio ed infornarle a 180° per 20 minuti circa, stando, però, attenti che non cuociano troppo altrimenti risulteranno stoppose.
  • Le cotolette sono ideali da mangiare con un panino e si possono anche congelare.   

Andiamo nel Medioevo: l'impanatura in quei giorni!

Il 17 settembre del 1134 cadeva il giorno dell’onomastico del fratello del vescovo Ambrogio, Satiro. Per l’occasione ai canonici della Basilica di Sant’Ambrogio venne offerto un banchetto a base di piatti ricchi tra cui cotolette impanate e fritte.
Sembra che la tecnica dell’impanatura abbia avuto origine proprio nel Medioevo per simulare una copertura d’oro sui cibi.
Pensate: questa veniva realizzata mescolando il pane grattugiato con il rosso d’uovo per creare un’ impanatura che, fritta nell’olio, si dorava e ricordava il colore dell’oro!
Il piatto, comunque, non si chiamava ancora “cotoletta”, bensì lombolos cum panitio e pare ricordasse più una scaloppina che il piatto conosciuto da tutti noi.
È solo nel 1814 che si ritrovano tracce del termine “cotoletta”, legate al piatto odierno, nel dizionario milanese-italiano curato da Francesco Cherubini. 

La cotoletta alla milanese: dalle origini ai giorni nostri.

La cotoletta per eccellenza è quella alla milanese. Per prepararla bisogna scegliere esclusivamente la carne di vitello. Quest’ultima viene impanata nell’uovo, fritta nel burro chiarificato e servita sia spessa che sottile, con o senza osso.
La cotoletta alla milanese ha una storia alle spalle che arriva da molto lontano nel tempo. In Francia, nel XVIII secolo, esistevano le costine panate, che, una volta arrivate in Italia, vennero chiamate “cotolette della Rivoluzione Francese”. Queste ultime, in realtà, si differenziano dalla milanese in quanto venivano marinate nel burro fuso con erbe, sale, pepe e chiodi di garofano e poi passate nella farina, nelle uova sbattute e nel pangrattato prima di essere fritte.

“Se la nostra amata pietanza derivasse proprio dal piatto francese?”

Negli ultimi tempi tra gli storici della gastronomia si sta facendo avanti questa ipotesi, anche se il dubbio che l’origine fosse austriaca. Questa idea perché l’Austria conosceva l’impanatura e la frittura già dal 1719.
La leggenda, però, vuole che il Conte Attems, aiutante del famoso generale Radetzky, ai primi dell’800 cenasse a Milano e gli venisse servita proprio una pietanza simile ad una cotoletta impanata. Da lì l’esportazione a Vienna. C’è da dire, comunque, che le due pietanze sono molto diverse. La cotoletta viennese infatti, sempre e solo sottile, viene servita esclusivamente senza osso; è di maiale e viene fritta nello strutto.
In ogni caso la cotoletta, nelle sue varianti, è, oggi, un piatto conosciuto e cucinato in tutto il mondo.
In Italia rientra nel cosiddetto “Menù Bambino” dei ristoranti perché la sua particolarità è proprio la sua semplicità ed è molto apprezzato da loro.

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1 commento su “Cotolette impanate fritte”

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